Il ventesimo appuntamento annuale del Nostro Sodalizio!
Meritava un programma che sottolineasse l’importanza, senza sminuire i precedenti, invito a visitare il nostro sito.
Iniziato al centro di Lonate Pozzolo, con un corteo formato dalle Confraternite della F.I.C.E. intervenute al nostro appuntamento, percorrendo via Cavour, vicolo S.Michele. Arrivati alla porta d’ingresso dell’ex monastero S.Michele datata 1756, dove Ambrogio Milani ha fornito dettagliate notizie storiche su tale luogo sia sulla piazzetta antistante e sul portone, da Lui stesso riportate alla luce dopo decenni di abbandono. Continua a leggere XX Capitolo – 2015
19° Capitolo Annuale dei Cavalieri del Fiume Azzurro
Domenica 23 Novembre
L’occasione presentava ben due aspetti Culturali molto significativi: la presentazione della stele in marmo di Candoglia, donataci dal“picass”Giorgio Bernaconi di Vegonno, in memoria della Battaglia di Tornavento e la consegna della targa celebrative della “Posa della Lapide alla Cà de la Camera” al dottor Marcello Menni, rappresentante della Veneranda Fabbrica del Duomo, che aspettava nei nostri armadi dal 4 Novembre 1998. Continua a leggere Capitolo 2014
Quest’anno abbiamo varcato il confine col Piemonte per recarci a Oleggio, città vicinoria con Lonate Pozzolo, con cui si ha legami ultracentenari.
Il motivo è stata la vista al locale Museo Civico Archeologico Etnografico “Carlo Giacomo Fanchini” che da oltre 60 anni raccoglie testimonianza del passato: dai reperti celtico-romani della civiltà di Golasecca, ai più recenti sulla civiltà contadina.Una visita che ha entusiasmato i Confratelli che Ci hanno onorato della loro presenza:dal Magistero dei Bruscitti da Busti Grandi, ai Confratelli del Tapulon di Borgomanero, al Gorgonzola di Cameri, alla Pera Madernassa di Guarene, i Cavalieri del Sambayone Noijset di Chivasso e gli Amici dell’Accademia della Costina di Coarezza.
Presente anche l’assessore al Commercio di Lonate Pozzolo signor Antonio Patera, che partecipa attivamente alle nostre iniziative, in special modo alla Rievocazione Storica della Battaglia di Tornavento.
Accompagnati nella visita dall’espertissimo responsabile Jacopo Colombo che con entusiasmo e competenza, ha spiegato tutti i reperti e tantissimo altro della vita dell’ex monastero ora adibito a tale scopo voluto dal concittadino a cui hanno dedicato il Museo.
Al termine, il Convivio al ristorante Bertoni a Tornavento come da tradizione iniziato con pesciolini fritti e salvia dorata oltre ad altri stuzzicanti aperitivi.
Lo spartito è stato improntato su piatti della tradizione locale, con il piatti forte “Punta di vitello al forno con cipollotti glassati” che ha riscosso il maggior successo.
Al termine è stato intronizzato “ad Honorem” il nostro fotografo ufficiale: Apppartente ad un Ordine Cavalleresco importante: Franco Arcuri, che da svariati anni immortala le nostre iniziative sia conviviali che rievocative della Nostra Battaglia arrivata quest’anno alla diciassettesima edizione: sabatao 29 e domenica 30 Giugno.
Il nostro dono è stato la stampa con rappresentato il simbolo del Museo: la cisterna che tronegia nel cortile interno. Inoltre prodotti offerti dal Consorzio Produttori della Valle del Ticino e consegnati direttamente dal Presidente signor Passerini.
Quest’anno il Nostro capitolo si è incentrato su un argomento che è un po’ il simbolo della Provincia di Varese: “IL VOLO”, difatti la rinomanza è dovuta al fatto che nella Brughiera Gallaratese, si è sviluppata per primo la maggior e prestigiosa industria dell’aviazione italiana: CAPRONI.
Un nome storico che per il genio e la caparbietà dell’ingegnere Gianni Caproni col supporto di suo fratello Federico, superando avversità di natura sia finanziaria sia di scetticismo se non di sabotaggio da parte delle Autorità dell’epoca, fondò questa industria che addirittura venne presa a modello dagli americani che su questi progetti incominciarono a sviluppare la loro aviazione. Nel libro edito dalla famiglia Caproni “1910-1913” TRE ANNI DI AVIAZIONE IN BRUGHIERASommolago Comune di Arco,
le vicende sono descritte molto bene.
Attualmente il tutto è rappresentato dal museo di “VOLANDIA” voluto dall’amministrazione della provincia di Varese con la partecipazione dei comuni limitrofi, che Noi e i Nostri Ospiti abbiamo visitato domenica 3 Giugno.
Una visita che ha lasciato tutti Noi la voglia di ritornare per ripercorrere l’entusiasmante percorso esposto, una sola volta non è sufficiente a imprimere nella memoria tutto.
Il proseguo si è svolto al ristorante F.Bertoni, già sede dei Cavalieri fin dalle origini, dove si è consumato il Convivio Tradizionale a sugello della giornata.
Il menu è stato incentrato su ricette di tradizione della “Brughiera” servito nel salone delle feste, al termine del quale si è proceduto alla nomina del nuovo Cavaliere dottor Franco Barzaghi, figlio di un nostro Confratello Socio Fondatore Cesare, insomma la “Tradizione continua”, questo ci fa ben sperare per un futuro dell’Associazione.
Come da tradizione abbiamo fatto realizzare dalla bozzettista Elisabetta Guglielmo una stampa che è qui raffigurata che abbiamo donato alle Confraternite presenti oltre a alcuni prodotti offerti dal Consorzio Parco Ticino, allo scambio dei doni, dandoci appuntamento al prossimo Capitolo.
In giardino:
Mundeghit
Pesciolini fritti
Salvia dorata
Lista delle vivande
Insalata alla Savoiarda
Cipolle ripiene di magro
Rondelle di lavarello in carpione leggero
Asparagi in salsa olandese fredda
Vitello tonnato alla mia maniera
§§§
Risotto con zucchine coi suoi fiori e zafferano
Lasagnette al forno con funghi misti
e
§§§
Faraona al limone
Con
Patate alla salumiera
Giardinetto di verdure
§§§
Zabaione alla fragoline di sottobosco
Diplomatica
Mustazzit del Sacro Monte
§§§
Caffè al samovar
Dolcetti di Varese
§§§
Si ringraziano le seguenti Confraternite:
F.I.C.E.
-CONFRATERNITA DEL SAMBAJON E DIJ NOASET CHIVASSO
-ASS.NE “LA BACCHEIDE” MILANO
-.CONFRATERNITA DEL FRITTO MISTO “FRICIA” DI CREA
-ACCADEMIA DELLA COSTINA DI Coarezza
-CAVALIERI DI ADELASIA di Alassio
-CONFRATERNITA DEL GORGONZOLA DI CAMERI –
ANTICA CUNSURTERIJA DAL TAPULON BORGOMANERO
-CONFR DEL SALAM D’ILA DUJA E DEL FIDIGHIN NOVARESI
Per l’Anniversario del 150° dell’Unità d’Italia, abbiamo organizzato un Capitolo degno della giornata.
Il ritrovo con una tradizionale abbondante colazione tipica al ristorante Bertoni sede dell’associazione, a seguire con un Cicerone d’eccezione, il nostro CFA ad Honorem Ambrogio Milani, gli Ospiti sono stati guidati nella visita all’incile dello storico Naviglio Grande, dove anni orsono abbiamo posato una lapide che ricorda l’avvenimento in tutta la suaStoria.
Nelle vicinanze si pu ò ammirare un cippo posato nel 1819 in onore dell’Arciduca Rainieri,Vicerè del Lombardo Veneto in occasione di un rifacimento dello Sperone e della Paradella, che potrete ammirare nella sua ultima sistemazione a cura del Parco del Ticino.
Si è proseguito con la visita alla centrale idroelettrica automatica di Tornavento, grazie all’interessamento del direttore ing.Matteo Salvini, occasione rara solo per i Nostri Ospiti.
La centrale termoelettrica di Tornavento (1901-1912)
All’inizio del Novecento, l’esperimento a trazione elettrica della linea ferroviaria “Varesina”, portò – da parte delle Strade Ferrate del Mediterraneo – alla costruzione di una centrale termoelettrica in territorio di Tornavento. Si tratta di una delle prime centrale del genere, visto che la prima in termini assoluti nell’Europa continentale fu quella di Santa Radegonda a Milano, messa in servizio nel 1883. La centrale termoelettrica di Tornavento comprendeva otto caldaie di costruzione Franco Tosi che producevano vapore alla pressione di 12 Kg/cmq, le quali alimentavano delle motrici a vapore compound del tipo Sulzer a tandem della potenza di 1038 KW, volano ed alternatore trifase diretta mente accoppiato da 750 KW, 12 KV e frequenza di 25 periodi. Non sono chiare le ragioni che portarono all’abbandono e alla demolizione della centrale della quale, Non sono chiare le ragioni che portarono all’abbandono e alla demolizione della centrale della quale, alcune tracce, sono ancora oggi inglobate nella cantina di una casa civile. Terminato il tour, si è ritornati al ristorante dove è stato servito un aperitivo in giardino. A seguire un pranzo, le cui ricette sono state estrapolate dal libro “ Pranzo al Quirinale” preparato in occasione dell’insediamento da parte del Re Vittorio Emanuele II. a Roma come Capitale d’Italia il 2Luglio 1871. Alcune ricette sono di Giovanni Vialardi, capocuoco alla corte di Carlo Alberto e Re .
Altra ricercatezza è stata la diffusione delle musiche che all’epoca hanno rallegrato il pranzo: dalla Marcia Reale, Marcia della Brigata Guardie del Regno di Sardegna,La Traviata di Verdi e molte altre. E’ stata donata una copia del menu ad ogni Confratello. E’ seguito l’intronizzazione dei Nuovi Cavalieri e lo scambio dei doni. Una copia di un libro curato dalla nostra Socia Stefanina Mirata e da Alessandro Volpato dal titolo “LE DONNE NEL RISORGIMENTO, è stata donata ad ogni Confraternita. Troverete le notizie sul link “INIZIATIVE”
Una esposizione di menu d’epoca originali a cura del CFA ad Honorem Pietro Tenconi.
Copia della stampa d’epoca della Centrale di Tornavento del 1901 .
La Nostra Confraternita ha organizzato nella mattinata un tour in Brughiera precisamente sulla via Gaggio, via antichissima , il toponimo longobardo e deriva da gahagi,gahadium(bosco sacro, recintato) bosco riservato agli Arimanni, nella gerarchia longobarda:uomini liberi atti alle armi.
Si ha notizia di una “bardia de Gadio nel 1333 e un prato di “Gazio” in una pergamena del 1353.La strada, probabilmente romana, assume importanza in epoca altomedioevale, mentre medioevale è la parallela Strda Maggiore che portava ai mulini o Molinelli, romana invece è la strada di Tribio, da “Trivium”incrocio di tre vie e Semeda, da semita,cioè strada.
Anche la zona di Gaggio fu interessata alla battaglia di Tornavento del 22 giugno 1636, tra gli spagnoli del Marchese di Leganes,governatore di Milano e i franco-sabaudi di Charles de Crequy, maresciallo di Francia. Di questo episodio rimandiamo la lettura ad altro link.
Rimase sempre importante perché permetteva di arrivare al “Porto di Oleggio”ossia al traghetto che faceva servizio sul Ticino per andare in Piemonte, prima dell’apertura del ponte di ferro nel 1898, che resiste tutt’ora all’usura del tempo ed anche ai ripetuti bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale.
Dopo l’apertura del ponte perse di importanza se non per i contadini locali a raggiungere i prati a valle adibiti a fieno che producevano in abbondanza.
Dopo che era stata inglobata nella zona di esercitazione militare, è stata recuperata da parte di un Comitato capeggiato da Ambrogio Milani, che l’ha riportata al suo stato originario e abbellita ulteriormente da stazioni che raccontano con cartelli ed oggetti originali di uso comune della vita e del lavoro che i nostri Avi conducevano.
Nonché reperti anche archeologici , tratti di strada antica e tanto altro ancora, insomma tutta la Storia che la strada ha vissuto:testimone muta .
Lavoro di recupero, restauro e divulgazione del Milani tanto che è stato encomiato dall’Ente Parco Lombardo della Valle del Ticino con una targa esposta alla Vecchia dogana Autro-ungarica sede dell’ente, edificio che fungeva da controllo, quando il confine col Piemonte era il fiume Ticino.
Naturalmente Cicerone è stato lo stesso Milani socio ad Honorem della Confraternita, che ha successivamente accompagnato la comitiva a visitare la chiesetta della Maggia, piccola ma molto suggestiva da dove si gode un panorama della Valle del Ticino, al cui interno è raffigurato in affresco uno stemma riproducente un motto: “sustinent ossa triunphum”il successo si sostiene sui morti”, frase che racchiude molte verità.
Tutto ciò illustrato te spiegato ai nostri Ospiti che a malincuore hanno fatto ritorno al ristorante Bertoni, dove hanno potuto rincuorarsi e ritemprarsi con un pranzo a base di ricette elaborate con i prodotti locali e del fiume.
15° Capitolo Gastronomico
6 Giugno 2010
Minuta
§Pane e grissini a lievitazione naturale
Stuzzicherie
Millefoglie di trota affumicata con le sue uova , insalatina e citronette
14° Capitolo 7 Giugno 2009
Visita alla diga del Pamperduto e Villoresi
Il Capitolo si è voluto incentrare sulla visita alle famose dighe del Panperduto e Villoresi che sono state costruite nel 1884. su progetto dell’ingegnere Villoresi allo scopo di irrigare la parte del milanese della pianura Padana.
Difatti tutta l’opera di ramifica in ben 86.km e ben 85.00 ettari, da più di un secolo, distribuisce il prezioso liquido a alle aziende contadine che con prodotti, allevamenti di animali e altro alimentano una economia agricola che ben si colloca nel panorama produttivo lombardo.
Accompagnati del Presidente in persona dott.Alessandro Folli , gli Ospiti hanno potuto visitare la imponente opera da un lato inaccessibile altrimenti al pubblico. Macchinari colossali che regolano lo scorrere delle acque del Fiume Azzurro, da un lato impoverendolo nel suo corso naturale, dall’altro rendendo fertile la terra che bagna.
Sorpresa e meraviglia tra gli Ospiti, con un Cicerone eccezionale che conoscendo fin nei più piccoli dettagli l’opera, ha potuto far comprendere la complessità dei meccanismi di regolazione, una lezione di ingegneria idraulica.
A seguire al ristorante F.Bertoni il consueto pranzo con questo spartito:
Menu
Al termine scambi dei graditi dono fra le nostre Confraternite, che come tradizione ognuna ha offerto rappresentanti la loro terra.
Una stampa raffigurante la diga del Panperduto visitata in mattinata opera della nostra bozzettista Elisabetta Guglielmo, è stata il nostro omaggio a ricordo della giornata.
In giardino sono serviti:
Pesciolini fritti
Salvia fritta
Mundaghit
Spartito:
Cipolle ripiene
Filetto di coregone in carpione
Rane alla moda varesotta
§§§
Risotto con filetti di persico
§§§
Quaglie disossate e ripiene accomodate sulle sue uova
Tortino di patate
Zucchine trifolate
§§§
Degustazione di caprini
e miele varesino
§§§
Dolce ai mirtilli
Zabaione semifreddo alle fragoline di sottobosco
§§§
Caffè al samovar
Bacetti di Tornavento
Vini:
Prosecco di Valdobbiadene
S.Quirico Cascina Piano Angera
Sebuino Cascina Piano Angera
Quest’anno il Consiglio ha voluto far conoscere una nuova realtà del Territorio, appena inaugurata : VOLANDIA. Museo dell’Aviazione, voluto e sostenuto finanziariamente dall’amministrazione Provinciale, localizzato negli ex capannoni della “CAPRONI “ a Vizzola Ticino, proprio di fronte all’aeroporto intercontinentale della Malpensa-Terminal uno.
CAPRONI:nome storico nel campo dell’ingegneria aeronautica fondata dall’ing. Gianni Caproni nel lontano 1910 nella brughiera gallaratese.
Precursore di idee innovative tanto che in una intervista rilasciata in quei tempi , alla domanda fattagli dal giornalista: “ quale avvenire per l’aviazione ?” rispose ;” Grandi linee aeree tra città e città con aeroplani di cento e più passeggeri e veloci in ragione di 200\330 km. All’ora”
Fra tutti i cimeli esposti, addirittura in celeberrimo Ca.1 il primo aereo costruito da Caproni.
Quale emozione nel vedere tanti modelli reali vecchi e nuovi fra quelle mura, calpestare dove hanno messo piede tanti personaggi della Nostra gloriosa Storia : dal Re Vittorio Emanuele III, al Duce, al grande Poeta “l’Immagnifico “ Gabriele d’Annunzio etc l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Senza dimenticare le persone che hanno lavorato in questi cent’anni, maestranze che il mondo ci ha sempre invidiato , per la maestria nell’esecuzione di progetti aeronautici, di cui la Nostra Provincia Varese, può ben definirsi la “ CULLA DELL’AVIAZIONE MONDIALE” ancora oggi rappresentata da magnifiche Aziende di levatura mondiale: AERMACCHI E AGUSTA WESTLAND”.
Terminata la visita, il consueto Pranzo Conviviale, che si è svolto in un ristorante della zona.
Questo Capitolo si è voluto festeggiare in un contesto suggestivo e storico. Il luogo scelto è stato Villa Cagnola a Gazzada. Magnifica dimora signorile dell’ottocento, da cui si ammira un magnifico panorama sulle Alpi e sul lago di Varese. Il programma prevedeva un incontro con le Confraternite Enogastronomiche con una visita alla Villa. Proseguito con un piccolo concerto con strumenti antichi, per ricreare l’atmosfera d’antan, in sintonia con le Nostre Origini. Al pranzo conviviale di ottima fattura è seguito lo scambio di doni come usanza. Per rinnovare lo spirito di amicizia e l’Investitura dei Nuovi Cavalieri Effettivi ed ad Honorem.
L’ idea che ci ha spinto quest’ anno a far visita al museo delle Industrie AGUSTA è legata, oltre al nostro territorio, anche alla singolare attività svolta dall’ azienda nel campo aeronautico.
Gabriele D’Annunzio usava definire l’ aviazione “ Cavalleria dell’ aria” e , con un po’ di presunzione abbiamo scelto di effettuare questa visita alla storica azienda.
Il 27 aprile 1927 Giovanni Agusta, fonda a Cascina Costa “ I cantieri Aeronautici Agusta”,officine dedite alla riparazione e modifica dei bombardieri Caproni Ca.3, residuati bellici che gli consentono, dopo il trasferimento delle sue officine precedentemente aperte a Foggia ed in Libia e l’ esperienza maturata alle dipendenze delle Officine Caproni di Vizzola Ticino, di mantenere in locazione il campo di Aviazione
“ Gaspare Bolla “ e le annesse strutture di proprietà dell’ amministrazione militare. Inizia così la fortuna avventura di una delle più importanti aziende del settore che nel 1952 conclude un accordo con l’ azienda americana Bell Aircraft Corporation per la costruzione in Europa degli elicotteri tipo Bell 47, primo passo per quella che sarà la rivoluzione nel campo aeronautico nazionale e la fortuna di questo importante gruppo industriale tuttora all’ avanguardia nel settore dell’ aviazione e punta di diamante dell’ imprenditoria italiana.
Il 12 febbraio 1945 nasce dalla tenacia di Domenico Agusta, “ la società Anonima Meccanica Verghera”, negli stessi stabilimenti ove già esisteva una tessitura e adattata alle nuove esigenze.
Il glorioso marchio “ MV Agusta”, inizierà da qui la sua storia costellata di successi che l’ ha condotta a innumerevoli vittorie sui circuiti di tutto il mondo dal 1949 al 1974, mentre termina la sua esistenza qualche anno dopo, con la produzione della “ MV 750 “ derivata dalla “ MV600 ” e frutto dell’ esperienza maturata nelle competizioni internazionali.
Il Museo curato dal “gruppo lavoratori anziani d’ azienda Agusta”, molto ben curato nel suo insieme dopo le recenti risistemazioni, colpisce già varcato il cancello d’ ingresso, dove nel piazzale sono sistemati alcuni elicotteri in dotazione alle varie armi. Accompagnati nella visita, ammiriamo l’ evoluzione fatta sia nell’ utilizzo dei materiali di costruzione a partire dal legno e dalla tela dei primi esemplari di aeroplano, sino alle innovazioni tecnologiche usate nei modelli più recenti di elicotteri. Motori messi in funzione a scopo dimostrativo, proiezioni di filmati, foto d’ epoca, velivoli d’ ogni genere, prototipi, cimeli, coppe, motociclette di serie e da competizione, fanno ala al nostro passaggio; qui spiccano sui loro piedistalli le mitiche“ M.V. 350” e “ M.V. 500 “ con cui Giacomo Agostini ha spopolato dal 1966 al 1976, vincendo numerosissimi Gran Premi.
Al termine della visita in una sala appositamente attrezzata, molti di noi, tra cui il Presidente della F.I.C.E. Mario Santagiuliana, hanno potuto provare un simulatore di volo montato su di un elicottero di ultima generazione e provare, almeno in parte, ad essere “ Cavalieri dell’ aria”.
Lasciato alle spalle il museo, dopo aver donato una pergamena a ricordo della nostra visita, partiamo alla volta di Villa Porro a Lonate per l’ annuale Capitolo Enogastronomico.
Il menù che ci attende e la splendida cornice di Villa Porro col meraviglioso parco secolare sono gli ingredienti ideali per una giornata all’ insegna dell’ amicizia e dell’ allegria.
La rituale cerimonia dello scambio dei doni con le Confraternite e l’ investitura dei nuovi Cavalieri, vede protagonisti principali il Presidente Nazionale della F.I.C.E. ( Federazione Italiana Circoli Enogastronomici) Mario Santagiuliana ed il Prof. Franco Bertolli – Storico locale – che per anni si è anche occupato con G. D. Oltrona Visconti, di ricerche e pubblicazioni sulla Battaglia di Tornavento.
Capitolo 2005 – Ranco, Museo Europeo dei Trasporti
E’ il nostro ringraziamento a colui che è stato amico fraterno, più volte nostro gradito ospite, sino ad accettare la nomina a Cavaliere ad Honorem . Autore con Gaspare Cilluffo del libro edito da Selecta “ Dal lago Maggiore a Milano” – La ferrovia delle barche e i trasporti su acqua nel secolo XIX – e presentato in una memorabile serata proprio a Lonate l’ 11 ottobre 2002, lo scorso anno ha pubblicato sul medesimo argomento un volumetto edito dal Parco del Ticino Lombardo, con la nostra collaborazione.
Già avevamo avuto modo di sollecitarlo, con l’ aiuto di Ambrogio Milani, nell’ interessare l’Ente Parco a riscoprire il percorso dell’ Ippossidra – ferrovia a cavalli voluta da Carlo Cattaneo – ed in breve tempo tutte le tappe più importanti lungo il percorso da Tornavento sino a Sesto Calende sono state dotate di capannine in legno ove sono illustrati: la storia, il percorso ed il luogo di sosta
Ha sempre dato a tutti nel modo più sincero e umano possibile ed all’ ingresso del Museo, patrimonio dell’ UNESCO, il visitatore può leggere queste sue parole:
L’ INGRESSO A QUESTO MUSEO E’ GRATUITO
Le ragioni morali di questa scelta hanno una duplice motivazione:
· L’ approccio del cittadino alla cultura dovrebbe essere un sacro diritto che non può discriminare economicamente.
· L’ opera è frutto del mio amore più che quarantennale al mondo dei trasporti e l’ amore di una vita può solo avere un riscontro morale
Benvenuti! Cordialmente
Francesco Ogliari
La visita , accompagnati dal nostro Anfitrione d’ eccezione, è particolarmente interessante . Tra i percorsi ricavati tra vecchi locomotori, autoveicoli ,tram, aerei, procede la nostra visita – tutto ciò che riguarda i trasporti è possibile ammirarlo in tutta la sua regale bellezza – e qui ha trovato posto persino una stazione della metropolitana milanese, con relativi vagoni.
Ma il massimo dello stupore lo raggiungiamo ammirando il grandissimo plastico della “città ideale”, ispirato dagli scritti di Leonardo da Vinci allo stesso Ogliari, che ha realizzato la perfetta riproduzione di un’ intera vallata con tanto di città, stazioni, incroci, strade e linee ferroviarie che si intersecano dando vita ad un organizzatissimo andirivieni di mezzi di locomozione con tanto di aerei e mongolfiere che solcano il cielo.
Uscendo dopo aver visto questa meraviglia, la nostra attenzione è catturata da un modellino che ricorda la Ferrovia Eolica, poi trasformata in ferrovia a cavalli con la scritta “ Tornavento – Sesto Calende” sulla vela issata su di un carro ferroviario, chiaro ricordo dell’ Ipossidra di Carlo Cattaneo.
Un altro pezzo di storia della nostra piccola seppur famosa frazione che ha trovato qui la sua collocazione.
Castello dei Visconti di San Vito – Somma Lombardo
Il capitolo di questo nuovo anno sociale è particolarmente significativo in quanto dà vita alla nuova impronta associativa che è stata stabilita nel programma triennale dal Gran Consiglio. Abbiamo scelto di far visita al Castello di Somma Lombardo dei Visconti di San Vito. Lo splendido maniero magnificamente conservato, il cui primo nucleo originale risale al XV° secolo, custodisce nelle sontuose sale una straordinaria collezione plurisecolare di piatti da barba, unica nel suo genere e reperti risorgimentali molto rari.
Numerose le personalità e le Confraternite intervenute, tra le quali ricordiamo il Neo Sindaco di Lonate Pozzolo: Piergiulio Gelosa; il Prof. Franco Bertolli, Storico e autore di numerose pubblicazioni tra cui documenti inediti sulla “ Battaglia di Tornavento”; mentre le Confraternite rappresentate sono state: Magistero dei Bruscitt da Busti Grandi ( Busto A. – VA), Serenissima Signoria dei vini del Piave ( Oderzo -TV), Club Rho a tavola ( Rho –MI),Circolo Enogastronomico Lombardo “ La Franciacorta” ( Rovato- BS),Nobile Accademia del Prezzemolo ( Milano), Confr. Del Riso, del Vino e del Gorgonzola ( Novara),Confr. del Bollito di Guarente (Guarente-CN), Confr. del Vino e della Panissa ( Vercelli).
Al termine il trasferimento a Villa Porro in Lonate Pozzolo per il capitolo vero e proprio, con il seguente Menù:
Aperitivo all’ aperto
Buffet di antipasti
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Cascata di Parma
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Boule di frutta fresca
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Bresaola, rucola e pompelmo
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Sottile di lardo ai gherigli
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Felino al taglio
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Carpaccio di vitellone alla Provenzale
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Piovra ai cannellini e sedano
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Conchiglie di mare gratinate
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Insalata fantasia
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Risotto mantecato in forma alle punte d’ asparagi
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Piccatine di faraona all’ uvetta sultanina e porto
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Patate al gratin
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Semifreddo glassato alla vaniglia
§§§
Caffè e digestivo
Il Sig. Sindaco di Lonate Pozzolo, Rag. Piergiulio Gelosa
L’anno è caratterizzato da diversi contatti con personaggi importanti famosi e non, che hanno portato a proficue collaborazioni in svariati campi.
Il professor Francesco Ogliari e il dottor Gaspare Cilluffo innanzitutto con il loro volume “Dal lago Maggiore a Milano – la ferrovia delle barche e i trasporti su acqua nel secolo XIX-“, la conoscenza del campione mondiale dei cercatori d’oro, Rinaldo Molaschi di Vigevano, le scoperte importanti e i lavori lungo il Naviglio Grande con il C.F.A. “Ad Honorem” Ambrogio Milani, hanno caratterizzato la parte culturale della mattinata.
Al Monastero S.Michele a Lonate ospitati dall’assessore alla Cultura Dr. Livetti, il signor Molaschi ha tenuto una dimostrazione sul lavoro di vagliatura del materiale per ricavare le famose pagliuzze d’oro.
I presenti hanno avuto modo di vedere ed anche di utilizzare le “padelle”, cimentandosi in una sorprendente “caccia all’oro”.
Il C.F.A. A. Milani, con l’aiuto di una esposizione di foto e reperti, ha illustrato la storia e la funzione dei famosi “scaricatori del Naviglio”; e i reperti trovati.
Di supporto il C.F.A. Spreafico, ha spiegato la loro funzione moderna al servizio delle centrali idroelettriche.
Il professor Ogliari e il dottor Cilluffo, hanno parlato dell’Ipposidra, ferrovia con traino dei vagoni a cavallo, ideata da Carlo Cattaneo nel 1859.
Per l’occasione, abbiamo fatto dono alle Confraternite e agli Ospiti di un piatto che riproduce la Stazione di partenza dell’Ipposidra a Tornavento, su bozzetto di Elisabetta Guglielmo, nostra entusiasta e brava collaboratrice.
Al Ristorante F. Bertoni il pranzo, supportato nel servizio di sala e cucina dagli allievi dell’Istituto G. Falcone di Gallarate, aveva come titolo:
“La cucina tipica di un territorio, non è altro che un rimescolamento di altre cucine adattate a seconda degli ingredienti a disposizione locale”
Leggendo il testo gastronomico del 1692 “Lo Scalco alla Moderna” di Antonio Latini, personaggio presente in Coorti Cardinalizie e Papali di Roma, successivamente al servizio di un alto personaggio a Napoli, si sono trovate due ricette interessanti: una relativa ad un particolare risotto, l’altra alla cassuola.
Scorrendo i paragrafi della composizione si intuisce la rassomiglianza con il risotto alla milanese , per l’uso dello zafferano; l’altro per gli ingredienti assortiti: maiale e verze comprese nella casseula, così la provocazione con i “puristi milanesi“ è venuta naturale.
Questo capitolo ha segnato una svolta importante per l’Associazione.
A questo Convivio hanno partecipato illustri personaggi di fama internazionale, che hanno caratterizzato la giornata.
La collaborazione con l’Istituto ad indirizzo Alberghiero “Giovanni Falcone” di Gallarate, resa possibile dalla sensibilità del vice-preside Prof. Gomaraschi, si è attuata con la partecipazione di allievi in sala e in cucina che hanno supportato il servizio con entusiasmo.
Per quanto riguarda la specifica giornata, tutto è iniziato con la tradizionale colazione tipica varesotta.
Successivamente ci recammo a visitare l’unico mulino ad acqua ancora funzionante della Valle del Ticino nel comune di Bellinzago (NO).
Il suggestivo complesso, il cui nucleo originale settecentesco è rimasto intatto sino ai giorni nostri, è gestito dall’Associazione “Amici del Ticino” che ne curano il funzionamento e illustrano volentieri l’affascinante quanto unica messa in funzione delle macine, anch’esse originali.
La meticolosità con cui sono stati ricreati gli ambienti rurali, uniti al fascino del passato hanno colpito piacevolmente i presenti.
Uno spuntino nostrano, a base di prodotti del territorio e vini locali, offertoci dai gentili ospiti ed una foto ricordo ha posto fine alla mattinata.
Successivamente ci recammo a visitare l’unico mulino ad acqua ancora funzionante della Valle del Ticino nel comune di Bellinzago (NO).
Il suggestivo complesso, il cui nucleo originale settecentesco è rimasto intatto sino ai giorni nostri, è gestito dall’Associazione “Amici del Ticino” che ne curano il funzionamento e illustrano volentieri l’affascinante quanto unica messa in funzione delle macine, anch’esse originali.
La meticolosità con cui sono stati ricreati gli ambienti rurali, uniti al fascino del passato hanno colpito piacevolmente i presenti.
Uno spuntino nostrano, a base di prodotti del territorio e vini locali, offertoci dai gentili ospiti ed una foto ricordo ha posto fine alla mattinata.
Due scelte, una materiale e una spirituale, hanno caratterizzato quest’incontro.
I pesci del fiume azzurro: dalla modesta alborella, al pregiato e oramai introvabile temolo, al nobile storione, che si pescava anche nella nostra zona, sono stati scelti quale tema per l’occasione.
La visita ad un allevamento ittico a Marano Ticino, sulla sponda piemontese, ci ha permesso di conoscere approfonditamente il ciclo vitale dei suddetti. Successivamente a Lonate, abbiamo assistito alla santa Messa celebrata appositamente per noi ,al termine della quale abbiamo potuto ascoltare un eccellente concerto d’organo, suonato col magnifico organo Prestinari (famosissimi costruttori d’organo dell’800), appena restaurato.
Il“ LIBRO NOVO” edito nel 1557, autore: Christofaro di Messisbugo, che operò alla Corte degli Estensi a Ferrara, nominato dall’Imperatore Carlo V, Conte Palatino per i suoi meriti di scalco, gentiluomo di Corte e raffinato gastronomo, ci ha dato lo spunto per il menù del pranzo Capitolare.
Visto il tema della mattinata, non poteva essere che il seguente:
In giardino furono serviti
Pescaria di fiume fritte
§§§
In tavola furono posti
Pane intorto, Sasamellino,
§§§
E venne la prima vivanda
Pesce in gelatia con agliata verde
Insalata di anguille e Sparagi
§§§
Poi venne la seconda vivanda
Mollignane in minestra
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Poi nella terza furono:
Polpette di sturione col suo sapore
Frittelle di verdure
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E nella quarta furono:
Torta di pesche
e crema francese in scutelle
con ciliege coperte di zuccaro
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Bevanda di caffè, bacetti di Tornavento
Scambio dei Gagliardetti tra i Cavalieri del Fiume Azzurro e le Confraternite presenti al Capitolo
Siamo così giunti al primo lustro di vita, anno fatidico, l’ultimo di un secolo e di un millennio.
Per la prima volta, come spiegato precedentemente, si decise di effettuare il Capitolo Culturale -Enogastronomico la prima domenica di Giugno, mentre la Rievocazione Storica l’ultima domenica.
La giornata iniziò con una sostanziosa colazione tipica varesotta, a base di piatti rinomati: dalla rusumada, al san carlin, alla panceta al bulogna, oltre alle tradizionali brioches e cappuccino.
Successivamente ci recammo a Cà della Camera, per visitare l’edificio storico del dazio e la lapide che avevamo posato nel 1998, (ne parliamo esaurientemente nel capitolo INIZIATIVE), mostrando ai convenuti anche la presa detta dello “Sperone”da cui nasce, dal Ticino, il Naviglio Grande.
Al termine il corteo si diresse al Monastero S.Michele, già sede della Biblioteca Comunale di Lonate Pozzolo, gentilmente ospitati dall’assessore alla Cultura, ove il Prof. Franco Bertolli tenne una breve conferenza sulla Battaglia di Tornavento, per far meglio comprendere l’evento trattato.
Presso il Ristorante Bertoni, allora Sede del Nostro Sodalizio, si svolse la parte gastronomica come consuetudine.
La fine del millennio diede lo spunto per il nuovo nuovo menù.
Dal ricettario: “Il Cuoco piemontese perfettionato a Parigi” di Giovanni Silvestri fu estrapolato il menù.
Nel 1700, avvenne un ricambio sulla supremazia culinaria.
Dalla fine del barocco italiano,con i sapori agrodolci, con piatti fatti più per la vista che per il palato, con abbondanza smisurata, si passò “nuova cucina francese”.
Nouvelle cuisine” ante litteram.
I Corsi e Ricorsi della Storia, anche in cucina.
Difatti in quel periodo cambiò totalmente la metodologia in cucina, la composizione delle “minute”, a tal punto che anche nella terminologia i ricettari italiani furono influenzati dal francese. Si introdussero termini quali: i “jus , i coulis, court-bouillons” etc .
Gli interminabili banchetti , furono sostituiti da sequenze organoletticamente più consone ai palati, così come oggi li intendiamo.
Il Piemonte, stante la vicinanza anche politica, oltre che geografica, fu influenzato “in primis”.
Incominciarono anche ad apparire in maniera massiccia, i nuovi prodotti provenienti dalle Americhe: pomodori, patate, cioccolata, caffè etc.
La Minuta
Primo servizio
Minestra
Sparagi col sugo di piselli
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Hors d’oeuvre
Salmone in cascia di carta
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Secondo servizio
Entrée
Matelote alla Generale
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Terzo servizio
Trasmesso
Ragù di pomi di terra
Pollo d’India à l’escalope
Con jus di carne
Couli di pomi doro
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Quarto servizio
Trasmesso
Rissole alla napoletana
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Quinto servizio
Composta di albicocchi
Ghiaccio alla crema di cioccolata
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Ratafià di ciriege
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Bevanda di caffè e bacetti di Tornavento
I vini abbinati : Clivio rosato, Torgaio Chianti Classico d.o.c.g., Sorelle Vin Santo della Casa Vinicola I.L. Ruffino
In primo piano: Tiziano Bertoni, chef del Ristorante Bertoni e il Personale di Sala in abito d’epoca.Foto di Gruppo dei Cavalieri del Fiume Azzurro e Pietro Tenconi
Il nostro quarto Capitolo, fu l’ultimo in concomitanza con la Rievocazione Storica della Battaglia di Tornavento.
L’impegno nell’organizzarlo era tanto, quanto quello profuso per la Rievocazione Storica.
I partecipanti visitarono nella mattinata Villa Parravicino a Tornavento, con la magnifica vista sulla valle del Fiume Azzurro contornata dalla catena delle Alpi, Villa Porro a Lonate Pozzolo, col magnifico parco, di proprietà della Famiglia Bollazzi; Villa Oltrona Visconti a S. Antonino Ticino di proprietà dell’omonima famiglia . In quest’ultima fummo gentilmente accolti dal N.H. Giandomenico. Storico, giornalista che per primo scoprì le notizie sulla Battaglia del “TESINO”successivamente denominata di TORNAVENTO, ci illustrò i suoi studi.
Furono presenti in quell’occasione: il Sindaco di Luzzara (RE), che ci fornì anche notizie di un evento bellico che in epoca successiva al 1636, interessò il suo comune; il Generale Guido Amoretti, grande amico dell’Oltrona, co-autore di un capitolo di strategia e tattica militare sulla battaglia.
La Rievocazione Storica, giunta alla seconda edizione, aveva aggregato anche Gruppi Storici del vicino Piemonte, anch’essi riproponenti episodi della Guerra dei Trent’anni :il GRUPPO STORICO MILITARE DELL’ASSEDIO DI CANELLI”, avvenuto nel 1616, con personaggi che hanno partecipato ad entrambe le Battaglie.
Villa Oltrona Visconti – Cortile Nobiliare e ascine a Sant’Antonino TicinoVilla Porro – Lonate PozzoloVilla Parravicino – Tornavento
L’anno fu caratterizzato dalla fondazione ufficiale dell’Associazione, con Statuto notificato dal Notaio.
Era l’inizio documentato della nostra Storia.
Il Capitolo Annuale coincise con la Prima Grande Rievocazione Storica dell’evento. Nella mattinata, in località Vecchia Dogana a Tornavento, si rappresentò con personaggi in costume d’epoca, a piedi e a cavallo la “ BATTAGLIA” in tutte le fasi principali, tra lo stupore del pubblico e le Confraternite provenienti anche da altre Regioni. Si tenne poi l’Investitura Ufficiale dei Nuovi Cavalieri.
Nel pomeriggio si replicò, con un pubblico ancora più numeroso ed entusiasta.
Al Ristorante, il menù non poteva essere da meno. Fu così deciso di onorare “BARTOLOMEO SCAPPI” già Cuoco di Papi e Re. Il personaggio non era stato scelto a caso: le cronache avevano riportavano la notizia che era nato in un paesino sulle sponde lombarde del Lago Maggiore, a Dumenza. Venne naturale l’aggancio.
Infatti il Fiume Azzurro entra nel lago in Svizzera ed esce a Sesto Calende in Italia per poi passare da Tornavento e proseguire, per poi immettersi nel Po a Pavia.
Il menù tratto dal suo monumentale trattato“ OPERA” ricettario dato alle stampe nel 1570, fu il primo in assoluto ad avere il “ copyright” come è scritto in prefazione addirittura da un Papa: Pio V e fu anche sottoscritto da Cosimo de’ Medici Granduca di Toscana.
di Toscana.
Un anno così importante per il Nostro Sodalizio, rappresentò anche l’inizio di una proficua collaborazione con Enti provinciali.
Per l’occasione, il Presidente dell’A.P.T. (Azienda Promozione Turistica) del Varesotto Sig. De Mio ci donò di una serie di targhe che furono assegnate alle altre Confraternite con il tradizionale scambio di riconoscimenti.
Il Banchetto:
in giardino furono serviti
Pescheria fritta
e salvia dorata
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primo servizio di credenza
Biscottelli di marzapane
Torciglioni sfogliati di sfogliatura aperta
Lingua di vitella piene in cotte in vino e Salsa verde
Cervellate di polpa di pesce e Sapore di limoncelli
Questo capitolo, sancì la bontà degli scopi dell’Associazione, difatti tra il 1996 e il 1997, si stabilirono le regole principali e la prassi per la vita associativa, si presero contatti con realtà più importanti, che incominciarono ad interessarsi di Noi.
Per la prima volta avvenne la cerimonia della nomina dei Cavalieri.
Assunse così più importanza anche il Capitolo Annuale.
L’eco che ancora facevano i vari festeggiamenti per il 500° anniversario della scoperta dell’America di Cristoforo Colombo, fu l’argomento di questo Raduno: “Il pomodoro divenuto principe della cucina italiana”
A trattare la parte culturale fu invitato il giornalista enogastronomico Luciano Imbriani, il quale aveva già dato alle stampe varie pubblicazioni di carattere gastronomico.
Nell’escursione al “ cono panoramico” sul Fiume Azzurro, in prossimità del ponte sul canale Villoresi (1882), da cui si può ammirare un’incantevole scorcio del fiume, il dottor Garatti di Lonate Pozzolo tenne una dotta spiegazione sulle vicende della Battaglia, alla presenza di Autorità locali ed un folto pubblico.
Il Gruppo Storico dei DRAGONI S.A.R. di Rivoli, successivamente tenne una dimostrazione d’armi con spari a salve, in piazza Parravicino, a rappresentare la I Rievocazione Storica della Battaglia di Tornavento.
Per l’occasione fu anche allestita presso la nostra sede, una esposizione dei preziosi reperti originali trovati sui luoghi della Battaglia,ritrovati da Ambrogio Milani, appassionato ricercatore che si dedica a riscoprire e rivalutare come noi il passato e la storia locale.
Il Primo Capitolo: il più importante ed anche il più suggestivo.
L’Alba di un’Avventura – A.D. 1996
Si è voluto onorare il Curato Comerio, dal cui diario manoscritto, trovato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano dal N.H. Giandomenico Oltrona Visconti oltre quarant’anni fa, si sono tratti interessantissimi spunti per ricette ispirate all’anno 1636.
In questo diario, si descrivono minuziosamente tutte “ le robbe tolte dalli francesi in casa di me P Francesco Comerio,curato portionario di Lonate Pozzolo da dì 16 Giugno sin’alli 7Luglio”.
Nella lista sono elencate anche gli arredi sacri della chiesa di S.Ambrogio, le masserizie di cucina e non, generi alimentari conservati in dispensa, saccheggiati dai francesi invasori.
Nella lista sono elencate anche gli arredi sacri della chiesa di S.Ambrogio, le masserizie di cucina e non, generi alimentari conservati in dispensa, saccheggiati dai francesi invasori.
Da questo manoscritto, anche due insegnanti delle scuole elementari di Lonate Pozzolo, con i loro alunni, nel 1986 hanno effettuato ed approfondito una ricerca storico-locale sulle condizioni di vita delle popolazioni del tempo. I loro scritti sono stati inviati anche alla regina Josè di Savoia a Ginevra, ricevendone un encomio.
Una copia di questa ricerca è conservata attualmente presso la biblioteca comunale di Lonate Pozzolo, nell’ex monastero S.Michele.
In questa occasione gli alunni, hanno inoltre interessato alcuni ristoratori della zona, creando dei piatti abbinati a nomi di personaggi e luoghi della Battaglia.
Da questa iniziativa è nato il “MENU DEL CURATO COMERIO”, proposto alle Confraternite convenute al nostro primo Capitolo.
Il Primo Gran Maestro, signor Remo Pantano con il Vicario Emilio Luraschi e il Gran Cerimoniere Ugo De Vera d’Aragona, alla presenza delle Autorità Locali, di Amici e Simpatizzanti ha annunciato la nascita dei Cavalieri del Fiume Azzurro.
Il Menù
Pescheria fritta del Ticino
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Trote alla Vittorio Amedeo I°
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Stracci alla Spagnola
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Lepre alla Leganès
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Capponi del Curato Comerio
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Torta del Cappuccino
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Fragoline del Panperduto
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Vino Cocto e Bacetti di Tornavento
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I vini abbinati furono:
Bonarda rosè, Gattinara d.o.c,